PROGETTI

PROGETTI DELL’ANNO 2025

Progetto di screening renale presso l’istituto Valentini-Majorana

 

 

Un importante passo avanti per la salute dei giovani: sarà siglato un protocollo d’intesa tra l’Istituto Valentini-Majorana, l’ass.ne ASIT, l’ass.ne ANTEAS e l’amministrazione comunale di Castrolibero .

 

Ambulatorio Sociale Riservato ai più fragili

L’iniziativa delle Ass.ni Anteas, Anziani volontari di Sant’Aniello e Croce Bianca punta a fornire assistenza sanitaria gratuita o a costi ridotti garantendo servizi fondamentali per la salute delle persone più fragili.

Ha sede nei locali dell’Ass.ne volontari di Sant’Aniello ed opera con il supporto di personale infermieristico con esperienza consolidata.

L’ambulatorio consente anche la prenotazione di visite specialistiche in ambito urologico e nefrologico.

 

Prog. Dolci Buoni AISLA

 

 

´L’iniziativa  «Dolci Buoni AISLA» è un progetto attraverso il quale l’Ass.ne Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica raccoglie fondi per sostenere progetti dedicati alle persone con SLA in Calabria.

´L’Anteas di Cosenza, sempre disponibile a supportare iniziative a favore di quanti si trovano in situazione precarie, specie se derivanti da gravi condizioni di salute, collaborerà con l’Aisla effettuando il trasporto dei dolci da Cosenza a San Giovanni in Fiore.

PROGETTI DELL’ANNO 2024

 

Progetto “L’arte del cucito” 2^ edizione

Si chiama “L’arte del cucito”, il laboratorio gratuito di sartoria e costumistica organizzato dall’Anteas di Cosenza e giunto alla sua seconda edizione. Il laboratorio, condotto dalla sarta e costumista ucraina Natalia Kotsinska. Attivato nel mese di ottobre presso la Fondazione Santa Maria delle Vergini, nel centro storico di Cosenza.

Destinatarie del laboratorio sono donne di età compresa tra i 18 e i 70 anni, disoccupate, inoccupate, italiane, straniere e di diversa estrazione sociale, residenti in Calabria. L’iniziativa è realizzata in collaborazione con la Fondazione Santa Maria delle Vergini. A sostenere la prima edizione del laboratorio è stata la Fondazione CON IL SUD, adesso il progetto cammina con le proprie gambe. Il laboratorio si è articolato in più lezioni pomeridiane teorico – pratiche di circa 2 ore e 50 minuti ciascuna.

GITA a Roma

Nel mese di Aprile si è svolta un’importante gita a Roma per partecipare all’udienza papale tenutasi in data 26/04/24. Numerosi sono stati i partecipanti all’incontro riservato ai nonni e ai nipoti. Grande apprezzamento dei partecipanti all’iniziativa promossa dall’Anteas di Cosenza che ha conseguito, ancora una volta, di raggiungere l’obiettivo dell’Associazione: la socialità.

PRANZO PER I POVERI

Frate don Franco Caloiero del Convento San Francesco d’Assisi di Cosenza ha messo a disposizione alcuni locali della parrocchia da adibire a “Mensa dei poveri”. La mensa è nata con l’intento di offrire alle persone in stato di bisogno un pasto caldo ed un’accoglienza solidale. Essenziale è la presenza del signor Pino Cristiano che si occupa, da oltre trent’anni, di coordinare queste attività e che è diventata una figura di riferimento per tutti.

Ogni domenica vengono accolti non solo i poveri della parrocchia ma anche quelli del centro storico della città. Le Parrocchie della città e dei paesi limitrofi, le Associazioni di volontariato ed anche privati cittadini, si alternano ogni domenica per offrire alle persone in difficoltà un pasto caldo, ma soprattutto un’accoglienza solidale. La grande affluenza di persone che usufruiscono di questo servizio dimostra come sia necessario porgere un concreto aiuto a quanto sono in uno stato di bisogno.

Nel corso del 2024 sono state TRE le giornate in cui l’Anteas ha organizzato il pranzo. Una nel mese di Febbraio e le altre nei mesi di Maggio e Ottobre. L’Associazione ha fornito i generi alimentari e i volontari Anteas hanno distribuito oltre 150 pasti in confezioni da asporto, testimoniando, ancora una volta, la vicinanza dell’Associazione a quanti hanno problemi nel soddisfare anche i bisogni primari. L’attività è stata realizzata anche grazie al contributo degli operatori volontari di servizio civile dell’associazione, F. Iaquinta, T. Fiore, D. Ganino e R. Bonanno.

La preparazione dei pasti ha visto coinvolte numerose persone che hanno deciso di mettersi a disposizione del prossimo manifestando grande vicinanza.

L’associazione “Anteas” si dimostra sempre attenta ai bisogni delle famiglie che vivono in condizioni di disagio sociale, nonché propensa e lieta di collaborare con il Convento e per la terza volta nell’arco dell’anno 2024 ha dato la sua disponibilità con grande entusiasmo.

Per cucinare è stato utilizzato il kit delle nuove pentole acquistate dall’Anteas che ha anche fornito tutti gli alimenti necessari per la realizzazione del pranzo stesso.

 

PROGETTO: “Semi di Solidarietà” (Regione Calabria)

Questo progetto, finanziato dalla Regione Calabria, ha per obiettivo principale quello di porre un freno alla povertà educativa.

A tal fine sono stati consegnati diciassette Tablet ad altrettanti studenti dell’Istituto comprensivo “Casali del Manco” e dell’Ist. Ind.le Monaco particolarmente meritevoli per il loro rendimento scolastico

Presenti alla cerimonia tenutasi nell’auditorium dell’Istituto, oltre al dirigente dell’istituto e al Presidente dell’Anteas, anche il Sindaco e il dirigente del Settore Servizi Sociali.

SERVIZIO CIVILE

Si chiama “Che fantastica storia è la vita” l’evento di Servizio Civile promosso dal CSV Cosenza. Il progetto si pone come obiettivo generale quello di migliorare le condizioni di vita degli anziani (destinatari diretti) rendendoli partecipi della vita sociale e politica del nostro paese. L’iniziativa è un modo per valorizzare l’impegno dei giovani che hanno scelto di svolgere attività di servizio civile nel terzo settore ma anche per porre l’accento su come lo stesso rappresenti un’occasione di sviluppo per i territori. Non solo una sfida educativa, dunque, ma anche l’opportunità concreta di cofinanziare il welfare territoriale.

I volontari del Servizio Civile vengono coinvolti a supporto delle attività previste nell’associazione ed operano a fianco dei volontari, al fine di intraprendere un percorso di crescita e arricchimento personale, oltre che a sviluppare competenze generali e specifiche. I ragazzi svolgono attività per 5 ore al giorno negli enti di terzo settore in cambio di un contributo mensile erogato dallo Stato.

L’Anteas di Cosenza, in qualità di ente di accoglienza, ha aderito al bando di Servizio Civile Universale per l’anno 2024 proposto dal CSV di Cosenza. I giovani assegnati a questa associazione dal settembre 2024 (due) sono stati destinati, in via principale, all’assistenza alimentare degli indigenti, a collaborare con i volontari nella distribuzione del pane, a seguire i vari progetti avviati e ad assistere i volontari ogni qualvolta è richiesta una specifica conoscenza nel settore informatico.


 

Per consultare il VADEMECUM utilizzare il seguente indirizzo:

http://www.esperienzeconilsud.it/lasicurezzacomebenecomune/2018/02/12/il-vademecum-del-progetto-la-sicurezza-come-bene-comune/

Oppure CLICCA QUI

Progetto

La sicurezza come bene comune”

Il progetto “La Sicurezza come Bene Comune”è un intervento sociale finanziato da Fondazione Con il Sud che è stato realizzato dall’Anteas Cosenza capofila di un network di 5 Anteas locali: Rossano, San Giovanni in Fiore, Paola, Luzzi e Corigliano, con il Patrocinio del Comune di Cosenza e il supporto della Questura di Cosenza e delle altre FF.OO

L’obiettivo del progetto “La Sicurezza Come Bene Comune” è stato quello di attivare un percorso di sicurezza e protezione nei confronti degli anziani over 65 per aiutarli a recuperare la fiducia e la stima nella propria comunità di riferimento e nelle istituzioni ( pubbliche e private) attraverso una serie di attività atti a restituire all’anziano la sua centralità soggettiva e che soprattutto lo riporti dentro le relazioni, dentro la società, poiché il clima di insicurezza e vulnerabilità in cui spesso vive incrementa la propria fragilità e lo spinge sempre di più a chiudersi dentro le pareti domestiche, dentro la propria solitudine, compromettendo la propria autonomia, la propria vita sociale. La denominazione del progetto, “La sicurezza come Bene Comune” – dichiara il Presidente dell’Anteas Cosenza, Benito Rocca, – vuole sottolineare come l’impianto progettuale è un più ampio intervento in cui si inserisce anche la prevenzione e l’attenzione alle vittime di reati, ma dove la sicurezza non è però da intendersi solo come “presidio” del territorio da parte delle istituzioni e in particolare da parte delle forze dell’ordine, ma è anche crescita delle possibilità di socializzazione, di incontro, di protagonismo.” Il progetto si propone di perseguire le finalità sopra citate con l’apporto originale ed insostituibile del volontariato, in quanto soggetto capace di produrre beni relazionali e di sostituirsi a reti di solidarietà comunitaria sempre più carenti nella realtà metropolitana. Lo strumento che meglio risponde all’attuazione di questa finalità è la prevenzione, prevenzione si realizza con lo strumento dell’informazione attenta e capillare dei cittadini, in particolare gli anziani sulle molteplici e variegate modalità con le quali vengono realizzate truffe e raggiri nei loro confronti, in modo da costruire ed alimentare un “sistema di autodifesa” che renda più incisiva ed efficace anche l’azione delle Forze dell’Ordine. L’informazione cui si fa riferimento riguarda l’adozione, “in casa e fuori casa”, di alcuni semplici e facili accortezze, cautele, precauzioni ed accorgimenti da proporre agli anziani, per prevenire ogni rischio e pericolo per la loro sicurezza personale. Per attuare la trasmissione delle informazioni sono stati selezionati due strumenti: un seminario interattivo e la distribuzione di un vademecum. Le attività progettuali hanno visto la partecipazione attiva di circa 2200 utenti con una distribuzione di oltre 5000 vademecum e l’intervento costante e fattivo di circa 10 delegati della Questura di Cosenza selezionati fra vice-Questori, Capi commissari, dirigenti. La presenza delle Forze dell’Ordine ha dato sicuramente credibilità e una forte visibilità al progetto, e, al contempo, ha confermato la particolare rilevanza dell’idea divulgativa sottotesa a dare alla cittadinanza strumenti adeguati per contrastare fenomeni criminosi quali le truffe, i raggiri e la violenza privata. “ I dati – dichiara Benito Rocca, Presidente dell’Anteas Cosenza, ente promotore del progetto in partenariato con le altre 5 Anteas territoriali che hanno reso il progetto valido ed efficace per i propositi che si era prefissato – continua il Presidente Rocca – ci dicono che il progetto ha avuto successo oltre le aspettative anche in considerazione dei numeri: 20 comuni raggiunti, 30 fra associazioni e parrocchie che hanno ospitato il seminario o espresso il proprio interesse aderendo ai temi proposti, oltre 2000 partecipanti direttamente coinvolti nei loro territori e nelle loro comunità. Un progetto sicuramente valido e da ripetere. 

Seminario “La Sicurezza come Bene Comune” a San Giovanni in Fiore

Progetto “Interconnessioni “

Obiettivo del progetto è stato promuovere l’inclusione degli anziani over 65 abbattendo il digital divide e favorendo la coesione intergenerazionale. Il progetto si è proposto di promuovere e valorizzare l’invecchiamento attivo (per invecchiamento attivo si intende il processo volto ad ottimizzare le opportunità concernenti la salute, la sicurezza e la partecipazione alle attività sociali allo scopo di migliorare la qualità della vita), sostenendo attività a favore delle persone anziane, riconoscendone il ruolo attivo nella società attraverso un impegno utile e gratificante, capace di renderle protagoniste della propria vita. Lo strumento per attuare l’obiettivo progettuale è stata la formazione di persone anziane all’uso del web per far acquisire loro familiarità con le più moderne tecnologie di comunicazione. Questa iniziativa ha offerto agli over 65 un prezioso strumento per tenersi in contatto con la propria famiglia e i propri amici, per poter usufruire al meglio dei servizi della pubblica amministrazione e per interagire costantemente con le associazioni di riferimento anche per vedere tutelati i propri diritti. Nel riconoscere il ruolo delle persone anziane (over 65) nella comunità ne viene promossa la partecipazione alla vita sociale, civile, economica e culturale favorendo la costruzione di percorsi per l’autonomia e il benessere, nell’ambito dei propri e abituali contesti di vita; viene valorizzata inoltre l’esperienza formativa, cognitiva, professionale ed umana accumulata dalle persone anziane nel corso della vita, nonché il loro patrimonio di relazioni personali. L’articolazione della piramide progettuale ha previsto alla base un corso di alfabetizzazione digitale di n. 96 ore per n. 25 di anziani per 8 mesi provenienti dalle articolazioni territoriali Anteas presenti sul territorio provinciale. Il secondo elemento che aggiunge valore al percorso formativo è stata la presenza di n. n. 8 tutor under 19 intercettati presso l’Istituto “ “ di Cosenza che hanno avuto il compito di supportare gli anziani nell’apprendimento dell’uso del PC e che sono stati coordinati dalla Professoressa Rosa Principe. Prima di ogni sessione di corso è stato implementato un percorso di team building fra tutti i partecipanti per sviluppare un percorso di intergenerazionale per superare la discriminazione dovuta all’età. L’alfabetizzazione informatica rappresenta lo strumento per contrastare i fenomeni di esclusione, di pregiudizio e di discriminazione verso le persone anziane.

Foto di gruppo di discenti, tutors, docenti, volontari Anteas.

Progetto “Custodi sociali”

Il progetto è iniziato il 3.11.2015 e si è concluso il 30 ottobre 2016

Obiettivo del progetto è stato quello di incrementare le forme di assistenza a domicilio per le persone anziane, al fine di promuovere e facilitare il concreto mantenimento nel proprio ambiente di vita. La persona al centro degli interventi progettati. Le modalità di intervento sono state rivolte al mantenimento dell’identità e dell’autostima di persone anziane sole e/o in condizioni di difficoltà, rendendo loro possibile la permanenza presso il proprio domicilio in condizioni di sufficiente autonomia personale, migliorando lo standard di vita di quelle persone anziane che, rimaste sole o che vivono un disagio, hanno bisogno di appoggiarsi a figure di fiducia (volontari, familiari, vicini, assistenti, etc.) per le attività più pesanti o rischiose, pur rimanendo nella propria casa in maniera il più possibile autonoma.

In tale ottica nel presente progetto sono state inserite delle figure, definite appunto “Custodi Sociali” , che hanno assunto una funzione centrale in quanto persone di riferimento, chiamati cioè ad attivare le risorse esistenti intorno all’anziano e mobilitando quei nodi della rete alternativi agli interventi di assistenza domiciliare tradizionale.

Sono stati selezionati n. 30 utenti: n.26 donne con un range di età fra 70 e gli 85 anni , autosufficienti e che vivono nell’area urbana di Cosenza ; n. 4 maschi con un range d’età fra i 75 e gli 85 anni e che vivono in zona periferica della città di Cosenza.

Ogni “custode sociale” ha attivato il suo servizio per n. 10 utenti che ha seguito insieme ai volontari dell’Anteas, servizio che, in collaborazione con il team di progetto è stato programmato come un percorso assistenziale dopo la verifica delle condizioni della persona anziana. Al seguito del monitoraggio degli assistiti si è provveduto ad elaborare un piano d’intervento mirato e individualizzato, costruito in base ai bisogni specifici della persona.

Gli interventi sono stati il più possibile personalizzati e differenziati, cercando di attivare anche una rete di persone e realtà sociali intorno all’anziano. In questa ottica il progetto si è posto in parallelo ai bisogni della persona anziana, promuovendo la partecipazione attiva di tutte le persone coinvolgibili nella rete, incoraggiando le esperienze socializzanti che possano essere di aiuto concreto alla persona anziana sola, valorizzando le esperienze e le risorse esistenti, favorendo la progettualità verso le famiglie, promuovendo interventi multifattoriali e alternativi reperibili anche nel contesto di vita delle persone anziane.

Per ogni intervento effettuato il custode sociale insieme ai volontari compila un diario delle attività svolte presso l’anziano in sua “custodia”, La “scheda di intervento”, come memoria delle attività effettuate e dei servizi offerti, oltre alla data, è un report quotidiano che analizza le difficoltà dell’utente e aiuta nella comprensione dei suoi bisogni. Il report viene dato in visione anche ai famigliari. Tale documento ha assunto la duplice funzione di diario di bordo per il custode sociale e i volontari e allo stesso tempo quale strumento di verifica dei servizi offerti. Il compito dei custodi nel corso delle attività esternalizzate assume contorni nuovi rispetto alla proposta progettuale. Avendo scelto di personalizzare l’assistenza domiciliare leggera secondo anche i bisogni espressi dall’anziano , a volte “la custodia” assume i caratteri della compagnia/relazione in cui è il tempo dedicato “alla parola” ha più importanza di quello dell’aiuto leggero. L’obiettivo di massima è concentrato nella volontà di migliorare lo standard di vita di quelle persone anziane che hanno bisogno di appoggiarsi a soggetti terzi per la risoluzione di difficoltà, problemi, fragilità e disagi, pur rimanendo nella propria casa in maniera il più possibile autonoma. In questa ottica il custode sociale è una figura di riferimento che rileva il bisogno, ascolta le richieste e le problematiche, si raccorda con i Servizi Sociali comunali, dà vita a sinergie operative allo scopo di integrare le risorse e rendere più vivibile e partecipata la rete di protezione, cioè, attiva le risorse esistenti intorno all’anziano, mobilitando quei nodi della rete alternativi agli interventi di assistenza domiciliare tradizionale. Il target che il progetto si è proposto come destinatari, ad una verifica ( proprio attraverso i diari di bordo) spesso utilizzano i custodi sociali come intermediari presso i propri familiari esprimendo la volontà di essere maggiormente presenti nelle loro vite e nelle loro attività quotidiane.

La locandina della presentazione del progetto “Custodi Sociali”